Il Paese                         

   THE COUNTRY

 Pescosolido si trova in provincia di Frosinone, all'imbocco della Valle Roveto, e, dai suoi 630 m. sul livello del mare, si affaccia ridente sulla Conca di Sora.
Conta 1500 abitanti: 800 nel capoluogo e 700 circa nelle sparse frazioni
(Forcella, Colledardo, Bagnoli, Vallefredda ecc).
Le sue origini risalgono al Medioevo; le sue vicende storiche sono strettamente legate a quelle di Sora.
Arroccato sul "peschium" (1) (la Civitella il Colle S. Giovanni e la Codarda),
il paese venne quasi completamente distrutto dal terremoto del 13 gennaio 1915, che provocò ben 132 vittime, e successivamente venne ricostruito più a nord-est ed a sud (Cortile­Morrone, via G. Marconi e Santa Maria).
All'inizio del 900 moltissimi giovani emigrarono all'estero, soprattutto nell'America del Nord, in cerca di lavoro. Di essi alcuni tornarono in paese dopo un certo periodo; altri rimasero definitivamente all'estero. Nel Secondo Dopoguerra ci fu un'emigrazione molto più massiccia.
Numerose famiglie, "richiamate" da parenti, abbandonarono campi, case e suppellettili e se ne andarono a Toronto (Canada), spopolando intere frazioni, come La Valpara e Colledardo.
Altre famiglie si trasferirono a Roma o nell'Agro Pontino. Molti giovani, invece, emigrarono in Francia, Germania o Svizzera, dove rimasero per alcuni anni.
Oggi più nessuno emigra. Qua si sta bene. Sole, aria, acqua pura e vino buono, pane e companatico non mancano mai. Gli abitanti, una volta dediti all'agricoltura, alla pastorizia ed all'artigianato, oggi lavorano nelle fabbriche, nei cantieri edili, negli uffici o nel commercio e percorrono diversi chilometri al giorno per raggiungere il posto di lavoro.
Il paese è ben collegato con i centri vicini da strade comode, panoramiche e ben tenute; è dotato di tutti i servizi essenziali e si presenta ordinato ed accogliente,grazie anche all'opera svolta nell'ultimo cinquantennio dagli amministratori comunali, sempre attenti e scrupolosi.
Il territorio è ben conservato, specialmente a monte del centro abitato.
Per chi ama le escursioni, non c'è che l'imbarazzo della scelta:
il monte Carovenzo (1006 m.) con la vecchia dismessa cava di bauxite (la "miniera") e la bella fontanella in pietra lavorata, sorgenti della Val S.Pietro (Lacerno),Punta Cardicola (1801 m.), Pozzi a Campo di Crano (1700 m.), il monte Cornacchia (2003 m. le Cacchiete (1991 m.), il Pozzo della Neve (2) (1838 m.), Colle Buono (1944 m.), il Balzo di Ciotto (1927 m.), il monte Serrone (1929 m.) (3) Si tratta di località incantevoli, a volte selvagge, raggiungibili solo a piedi, dopo ore ed ore di cammino, e perciò incontaminate, riparo dalla civiltà della plastica e dei mezzi di trasporto.
Chi poi ama i frutti della terra, non ha che da attrezzarsi per raccogliere tartufi, funghi, asparagi, cicoria, more, bacche di ginepri santoreggia, origano, timo serpillo... Ed anche chiocciole che, quasi scomparse negli anni 70, in questi ultimi tempi cominciano a ricomparire qua e là in discreta quantità.
Numerosi sono gli animali selvatici: uccelli stanziali e di passi tra cui l'alpestre coturnice ed i rapaci d'ogni genere e dimensione, caprioli, volpi, tassi, lepri, gatti selvatici, martore, faine, puzzole, donnole, scoiattoli, ricci, istrici, lucertole, ramarri, bisce, vipere e a volte cinghiali, lupi e qualche orso che fuoriesce dal confinante Parco Nazionale d'Abruzzo.
Abbondante e varia è la vegetazione: olivi nella parte bassa e, a salire, fitti boschi di lecci, di carpini e roverelle, di conifere (4) e soprattutto di faggi, che, alternandosi a prati erbosi, formano immenso tappeto verde che si spinge fin sulle aspre cime dei monti.

1) Scoglio, sperone roccioso (lan).
2) Detto anche "Puzze Crevane" (Pozzo Corvano) per via delle "ciàvele (gracchi) che vi nidificano in estate.
3) Il crinale Cacchiete - Colle Buono - Balzo di Ciotto - Serrone, dai pastori denominato "serra", segna il confine tra Pescosolido e Villavallelonga o, che fa lo stesso, tra il Lazio , e l'Abruzzo.
Questo crinale costituisce anche il confine del Parco Nazionale d'Abruzzo.
4) Pini e cipressi, elementi estranei al nostro ambiente naturale, furono introdotti dai rimboschimenti avviati nel Secondo Dopoguerra per combattere la disoccupazione.
Però ora che li abbiamo, concorrono anch'essi all'abbellimento ed alla valorizzazione dei nostri monti.

(stralcio da LA SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO  DI PESCOSOLIDO  di Ottavio Cicchinelli )

 

  Pescosolido is found in the province of Frosinone, to the entrance of the Valley Roveto, and, you give his/her 630 ms. on the level of the sea, it leans out laughing on the Basin of Sora.
It counts 1500 inhabitants: 800 in the chief town and 700 around in the shed fractions (Fork, Colledardo, Bagnoli, Vallefredda etc).
Its origins go up again to the Middle Ages; its historical stories are tightly tied to those of Sora.
Castled on the "peschium" (1) (the Civitella the Hill S. Giovanni and the Coward), the country almost entirely came destroyed by the earthquake of January 13 th 1915,
what it provoked well 132 victims, and subsequently you/he/she was reconstructed more to northeast and south
(Cortile­Morrone, street G. Marconi and Saint Maria).
To the beginning of the 900 a lot of young people they emigrated to the foreign countries, especially in America of the North, looking for job. Of them some returned in country after a certain period; others remained definitely to the foreign countries. In the Secondo Dopoguerra there was a thicker emigration. Numerous families, "you recall" from relatives, they abandoned fields, houses and furnishings and if they went from there to Toronto (Canada), depopulating whole fractions as her Valpara and Colledardo.
Other families were transferred to Rome or in the sour Pontino. Many young people, emigrated instead,
in France, Germany or Switzerland, where they remained for some years.
Today more nobody emigrates. Here he is well. Sun, air, pure water and good wine, bread and food they never miss. The inhabitants, once devoted to the agriculture, to the pastorizia and the craftsmanship, today they work in the factories, in the building yards, in the offices or in the commerce and they cross different kilometers a day to reach the place of employment.
The country is well connected with the near centers from comfortable roads, pannings and well estates;
it is endowed with all the essential services and introduces him orderly and pleasant, thanks also to the work it turns in the last cinquantennio from the town administrators,
always careful and scrupulous.
The territory is well preserved, especially awry of the inhabited center.
For the one who loves the excursions, there is not that the embarrassment of the choice:
the Carovenzo mountain (1006 ms.) with the old dismessa it extracts of bauxite (her "mine")
and the beautiful fontanella in worked stone, rising of the Val S.Pietro (Lacerno), Stings Cardicola (1801 ms.), Wells to Field of Crano (1700 ms.), the Crow mountain
(2003 ms. the Cacchietes (1991 ms.), the Well of the Snow (2) (1838 ms.), Good Hill (1944 ms.), the Leap of Ciotto (1927 ms.), the Serrone mountain (1929 ms.) (3)
It deals with enchanting place, at times wild, attainable only afoot, after times and times of walk, and therefore uncontaminated, shelter from the civilization of the plastics
and of the means of transport.
Who loves then the fruits of the earth, it doesn't have that to equip him to pick up hypocrites, mushrooms,
asparaguses, chicory, blackberries, berries of junipers savory, oregano, thyme serpillo...
And also snails that, almost disappearances in the years 70, in these last times they start to reappear in discreet quantity here and there.
Numerous they are the wild animals: permanent birds and of footsteps among which the mountainous coturnice
and the birds of prey of every kind and dimension, roes, foxes, rates, hares, wild cats, martens, faine, skunks, weasels, squirrels, curly, porcupines, lizards, ramarri, snakes, vipers and at times wild boars, wolves and some bear that it escapes from the bordering one National park of Abruzzo.
Abundant and it varies it is the vegetation: oil you in the low part and, to climb, dense woods of  lecci, of carpini and roverelle, of conifers (4) and above all of beech trees, that, alternating himself/herself/itself to grassy lawns, form immense green carpet that pushes him until on the sour tops of the mountains.

1) rock-cliff, rocky spur (lan).
2) also says "Foul smells Crevane" (Well Corvano) because of the "ciàvele (caws) that you they nest in the summer.
3) the ridge Cacchiete - Good Hill - Leap of Ciotto - Serrone, from the shepherds denominated "greenhouse", it marks the border between Pescosolido and Villavallelonga or, that ago the same, between the Lazio and the Abruzzo.
This ridge also constitutes the border of the National Park of Abruzzo.
4) Pino and cypresses, extraneous elements to our natural environment, were introduced by the on its way reforestations in the Secondo Dopoguerra to fight the unemployment.
However now that we have them, they competes to also the embellishment and the exploitation of our mountains.

 

 

( traslate by  L&H Power Traslator )